ELECTROPLATING OR PVD?

Le alternative all’oro in purezza

Esisteva un tempo in cui il lusso era strettamente legato all’uso dell’oro massiccio, in cui i brand fondavano il proprio valore sullo spessore dell’oro dei propri prodotti. Una strategia che oggi appare sempre più impensabile a causa della verticale ascesa e della variabilità del prezzo della materia prima di eccellenza. I prodotti in oro puro sono ormai esclusivi dell’alta gioielleria mentre i settori dell’accessorio e della bigiotteria si ritrovano costretti ad abbracciare soluzioni alternative.

CL risponde prontamente alle esigenze del mercato attuale. Un panorama quello di oggi, in cui i brand ricorrono al processo galvanico o al PVD non solo per necessità economica, ma anche come strategia per mantenere competitivi i prodotti sul mercato senza sacrificare l’estetica e la qualità.

L’alternativa più immediata all’oro è l’utilizzo del PVD, un processo che ha però un impatto significativo sui tempi di produzione. Mentre la galvanica permette di trattare singoli pezzi, il PVD richiede la lavorazione simultanea di grandi lotti dello stesso colore e questo ha delle ricadute sui tempi di attesa per l’iniziazione del processo.

D’altra parte, l’acciaio con PVD rimane un’opzione valida, soprattutto quando si considera l’acciaio cinese che garantisce costi più bassi e qualità elevata. Adottare questa soluzione significherebbe perdere il valore del “Made in Italy”, un aspetto cruciale per molti brand italiani che infatti preferiscono ricorrere all’utilizzo dell’ottone galvanizzato, più vantaggioso rispetto all’acciaio italiano che, a differenza di quello cinese, necessita infatti della pulimentatura.